Prima di creare un logo è necessario avere ben presente cosa deve comunicare e a chi

Il logo è l’identità di un’azienda, in poche semplici linee, in un unico grafismo, deve parlare di voi e del vostro settore. Per essere tale un logo vero ha tre ruoli fondamentali: identificazione, distinzione e comunicazione.
Non è un semplice disegnino, una scritta e non è neanche un’immagine, anzi. Dietro ad un logo, per quanto semplice possa sembrare, c’è un vero e proprio studio a livello psicologico, roba che neanche immaginate. Ed è per questo che vogliamo portarvi nel nostro mondo, per mostrarvi che non facciamo solo disegnini ma andiamo proprio a “manipolare” (nel senso di suscitare un’emozione in particolare) la mente delle persone. E’ ovvio che un progetto di questo tipo, che ha la responsabilità così grande di identificare un’azienda all’interno di un mercato più o meno vasto ha bisogno di essere tutelato per evitare che qualcuno se ne appropri e lo sfrutti a proprio vantaggio: Come tutelare un logo nella sua originalità? Tramite la registrazione alla Camera di Commercio. Clicca qui per saperne di più e chiedere un preventivo.

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Si, ma che roba è?

Identificazione

Un logo permette di individuare immediatamente un’azienda e anche grazie a internet e ai motori di ricerca o ai social, come Facebook, che hanno la loro immagine di profilo, il logo è sicuramente una delle prime cose che un potenziale cliente vede. E’ per questo che Il logo deve dare subito un’impressione positiva e deve essere facilmente identificabile e riconoscibile. Una delle caratteristiche fondamentali di un logo ben progettato è quella di imprimersi immediatamente nella mente del consumatore per cui dev’essere semplice, ma allo stesso tempo non banale e scontato.

Distinzione

È ovvio che un logo ben progettato e quindi efficace deve essere unico ed originale, deve distinguere la vostra azienda dalla concorrenza e offrire quel qualcosa in più che attiri il cliente verso di essa. Il tutto tramite un semplice contatto visivo. Deve andare proprio a scavare nell’esperienza intellettiva del cliente e suscitare in lui determinate sensazioni che spingano prima di tutto a fidarsi della vostra azienda e poi a stabilire un contatto con voi, fino a richiedere ed ottenere i vostri servizi.

Comunicazione

Il logo, nelle sue poche linee inevitabilmente deve quindi essere in grado di comunicare un messaggio. Il messaggio può essere diretto oppure indiretto, ma è importante che sia positivo. Un logo mal concepito può trasmettere un messaggio sbagliato, poco professionale, ingannevole o datato.

Prendiamo ad esempio un logo che tutti voi avete visto almeno una volta nella vita:
cosa notate nel famoso logo di Amazon? C’è al suo interno un messaggio chiaro, che rappresenta il loro core business.

Hai visto la freccia? Hai visto dove inizia e dove finisce? Non è stata messa lì perché gli piaceva… La freccia rappresenta un sorriso, che è la soddisfazione dei clienti nel trovare prodotti, tutto, dalla A (dove inizia) alla Z (dove finisce) e la freccia, essendo anche simbolo di movimento quindi di trasporto, significa che arrivano direttamente a casa tua. I colori, nero e arancio hanno un loro significato: L’arancione è un colore energetico e vibrante, associato principalmente all’autunno. Proprio perché viene associato ad un cambiamento di stagione questo colore può rappresentare un moto, un’evoluzione. Alcuni alimenti come l’arancia prendono il nome da questo colore, quindi l’arancione può essere ricollegato alla salute e all’energia.

Nel design viene utilizzato per richiamare un tipo di attenzione meno imminente, basti pensare al semaforo.

Come creare un logo semplice, originale e facilmente memorabile

Un logo per essere subito identificato deve apparire semplice ed evidente. Anche se esistono loghi di successo che infrangono queste regole, in generale, un buon logo deve essere costituito solo da elementi essenziali, in modo da essere ricordato più rapidamente. Chi infrange le regole può permetterselo, chi nasce ora e vuole piazzarsi sul mercato in un certo modo che non sia semplicemente locale ha bisogno di qualcosa che lo possa collocare tra la concorrenza e soprattutto deve nutrire estrema fiducia nel grafico che propone delle soluzioni perché le soluzioni non sono mai proposte perché ci piacciono, hanno sempre una motivazione dietro, se siete così bravi potete farlo da soli, ma potreste avere serie difficoltà nelle applicazioni, fare un sito, fare un timbro perché diventa una macchia, scoprire che non vi chiamano perché “pensavo ti occupassi di altro”… Fondamentale, quindi, fidarsi dei professionisti del settore, cioè di noi.

Un logo deve essere semplice perché meno sono le linee che lo costituiscono più è facile che venga impresso nella mente delle persone (es. apple, twitter, facebook, toyota…).
Esiste un decalogo, al quale noi grafici facciamo sempre affidamento per progettare un logo:

 

  1. Deve essere semplice, ma non semplicistico;
  2. Deve essere versatile ed adattabile a qualsiasi supporto (biglietti da visita, cartelloni, insegne, volantini);
  3. Deve integrare il nome della società;
  4. Deve essere efficace anche senza colore e funzionare anche in bianco e nero;
  5. Deve garantire l’integrità visiva anche in caso di rimpicciolimento;
  6. Deve essere adeguato al pubblico a cui si rivolge;
  7. Deve essere originale ed unico. Con così tanti loghi presenti in tutto il mondo devi assicurarti che non assomigli inavvertitamente ad un altro.
  8. Deve suscitare interesse e sensazioni legate al vostro core business (es. rosso è associato alla fame, blu e grigio alla serietà, arancio al nuovo…);
  9. Deve essere riconoscibile anche scorporandolo, utilizzando solo il simbolo o parte di esso;
  10. Non deve nascere in un arcobaleno di colori ma ne basta uno al massimo due, per contenere i costi di produzione ma soprattutto per essere ricordato più facilmente.

Prima di creare un logo personalizzato devi conoscere il tuo cliente, capire quali sono le sue idee e studiare il posizionamento della sua azienda.

Uno degli aspetti fondamentali del processo creativo di un logo è il brief. Il brief è semplicemente un documento contenente tutte le informazioni che delineano i risultati e gli obiettivi da raggiungere tramite un determinato progetto.

Per creare un brief è necessario come prima cosa conoscere il cliente. Per conoscere il cliente bisogna fare una sorta di interrogatorio ben dettagliato per comprendere il know-how della sua Azienda, a chi si rivolge, che tipo è lui, perché si che ci sono le regole per stare sul mercato ma il primo scoglio è accontentare il cliente rispettando le regole. Molte volte ci vengono proposti loghi con scritte, senza identità, senza anima e senza funzione, disegni, icone e clipart e poi ci sentiamo dire che non funzionano, che sono brutti, perché il competitor ne ha uno più bello e “professionale”… Non sempre vale la regola del “chi paga ha sempre ragione” perché anche il meccanico viene pagato ma voi non andate a dirgli come fare per aggiustare la vostra auto… Fidatevi di professionisti.

Non vi spaventate quando vi chiediamo di incontrarci, per noi grafici è fondamentale un contatto di persona: osserviamo il vostro ufficio, il vostro modo di parlare, di esprimervi e di vestire, di sistemare le cose sulla scrivania, di muovere le mani quando parlate, osserviamo il modo in cui parlate della vostra azienda e cerchiamo di captare i particolari.

Iniziare a pensare al logo

Il primo approccio a volte è la carta e la penna, sperando che arrivi un brainstorming innescato dal briefing, in base ai gusti e alle indicazioni ricevute dal cliente si disegna una bozza da digitalizzare. Più il budget è alto più l’attenzione e la cura del grafico saranno di qualità. Ci sono delle cose da cui non si può prescindere, ad esempio osservare, se ci sono, i loghi più vecchi del cliente, se c’è una linea guida sui colori, se “bene o male” ha avuto sempre lo stesso aspetto e se è ben piazzato sul mercato o sta iniziando adesso. Se è una società riaperta potrebbe essere utile mantenere qualche caratteristica del logo precedente.

Quando saremo pronti vi invieremo tre proposte da discutere insieme e vi mostreremo applicazioni del vostro logo futuro.

Come rispondere a un grafico se il lavoro non piace

Mai dire “è brutto”, “è ridicolo” perché si rischia di inibire il nostro processo creativo e allora non vi accontenteremo più, ma essere propositivi fa bene “che ne dici se rivedessi questo simbolo?”…